“Che fate?”
Passata la mezzanotte, di fronte le Vele. Enormi astronavi in cemento armato.
Di notte Scampia è illuminata bene, c’è un palo ogni cinque metri e luce che sembra giorno, l’unica differenza la trovi nei rumori. Di notte questo è un posto silenzioso, assai sereno, dove se vuoi riposi.
La vela di fronte è la prima dalla strada che da Secondigliano porta in collina. Qua il discorso è differente: l’edificio versa in condizioni di abbandono totale, nonostante alcuni suoi piani siano ancora abitati, e dall’esterno è quasi completamente al buio, cosa anomala vista l’enorme quantità di energia elettrica che si concerta in tutto il quartiere. Altra anomalia è il fatto che tutto intorno ci sono decine di parchi tenuti bene dove in alcuni casi per accedervi si passa anche da una efficiente portineria con tanto di addetto alla sicurezza. Ma del resto funziona cosi in ogni famiglia che si rispetti, dove qualche figlio trasandato tra tanti figli tirati a lucido lo trovi, sempre. Le Vele.
Io, Dario e Ugo avevamo bisogno di un immagine manifesto per l’inizio del video che stavamo preparando, il primo lavoro che facevamo insieme. I ragazzi proposero di fare una Timelapse notturna delle astronavi di cemento idea che condividemmo subito e che programmammo al termine dell’ultima giornata di riprese. Mancava una settimana alla Pasqua Cristiana, e quel giorno dopo le riprese del pomeriggio ci demmo appuntamento alle 22:00. Per realizzare quel filmato avevamo bisogno di un cavalletto per stabilizzare l’immagine e del carrello per muove la videocamera in modo fluido. Caricammo ciò che serviva in macchina, Ugo guidava, ed alle 23:00 eravamo sul posto. Il tempo di scaricare le cose che Ugo e Dario avevano già montato la postazione, scelta la fotografia giusta iniziammo a riprendere. Le vele nella loro più totale decadenza apparivano maestose, e giù in strada ogni macchina che passava lasciava una scia di colore che ai mei occhi profumava.
A qualche decina di metri dalla nostra postazione una ventina di ragazzi che giocava a calcio nella grande piazza dedicata al Papa fecero presto a notarci, e senza perdere troppo tempo, dopo aver mandato qualcuno in avanscoperta si avvicinano, tre giovani in particolare.
In effetti poteva non essere stata una buona idea uscire di notte con tutta la nostra attrezzatura e metterci in bella mostra in uno dei quartieri che il Mondo conosce quasi esclusivamente per le cronache criminali. Certo un po’ di ansia avrei anche potuta averla, sarebbe stata legittima.
“Che fate?” chiese uno dei tre con aria seria e impegnata. “Giriamo un video su Scampia” gli rispondo.
Al che un po’ s’insospettirono, era appena iniziata una serie tv che buttava fango per l’ennesima volta su tutto il quartiere senza distinzione alcuna. Iniziai cosi a parlargli di Happy Scampia e dei giorni trascorsi per il loro quartiere a filmarne centinaia di persone che entusiaste avevano contribuito, e della nostra voglia di mostrare il volto reale del quartiere attraverso la sua normalità, quella che io stesso ritrovavo nei sorrisi della gente. Il mercato, le scuole, le associazioni, le palestre, i pompieri, i vigli urbani, la polizia, gli artisti, i bambini, gli adulti, Scampia tutta insomma. Forse mancavano solo loro.
“Possiamo dare una mano?!”.
Certo gli risposi “siete benvenuti” ed uno di loro con uno smisurato scatto di orgoglio mi disse “ Siamo stanchi di passare sempre per i cattivi, non lo siamo mi devi credere”. Quest’ultima parte per me è la più logica: io li conosco. Sono figlio di un quartiere attaccato al loro con gli stessi problemi e le stesse positività, ed io stesso sono loro e sono stanco.
Ci aiutarono a portare a spalla le cose che avevamo con noi e vollero a tutti i costi partecipare al video. Passammo circa un ora insieme a loro ed io ,per quel breve tempo, ritornai un po’ bambino quando facevo le stesse identiche cose. Stesse risate, stesse nottate e soprattutto stessa meravigliosa spensieratezza.
Qualche giorno fa un anno dopo l’uscita del video (che ha avuto uno straordinario successo mediatico e che dopo aver trovato spazio su tutti i più importanti siti, giornali e tv Nazionali, a brave sarà ripreso anche da Rai International e trasmesso in tutto il Mondo ) mentre di fretta mi apprestavo a raggiungere la metro si avvicinano tre ragazzi, mi riconoscono, “Tu sei quello di Happy Scampia, ti ricordi di noi?” erano entusiasti.
Ho dovuto fare molta fatica a fargli credere che io Dario e Ugo avevamo pochi meriti, e che non avevamo fatto altro che riprendere quello che fanno più spesso, essere felici anche con decine di problemi. E che io stesso sono estremamente grato a tutta la loro comunità che forse per la prima ed unica volta si è insieme aperta con l’intento di mostrarsi cosi com’è, normale.
A Scampia e alla sua gente.
Giuseppe Divaio
“Because Scampia is a happy place”
Diretto e Girato da:
Giuseppe Divaio
Dario De simone
Ugo De Matteo